MAZONE – UN ARTISTA DUE CITTA’

Le Annunciazioni di Giovanni Mazone a Genova e a Savona

di Lorenzo Bisio, Storico dell’Arte

La sezione dedicata alla pittura quattrocentesca della Pinacoteca Civica di Savona ospita un magnifico polittico raffigurante l’Annunciazione tra i Santi Ambrogio e Gerolamo, realizzato dal pittore alessandrino Giovanni Mazone e dalla sua bottega nel 1493; la tavola vide probabilmente la collaborazione dell’anonimo “Maestro di San Lorenzo”, (identificabile con tutta probabilità col figlio Antonio).
L’opera presenta, negli scomparti laterali dell’elegante cornice lignea dorata della fascia superiore, due Santi francescani, quindi la crocifissione nella cimasa e Cristo tra gli Apostoli nella predella.
Il Mazone è considerato il più importante esponente di una famiglia di pittori originari di Alessandria, di scuola figurativa lombarda, che fu molto presente a Genova e a Savona, dove raggiunse un significativo rilievo nell’ambiente culturale quattrocentesco in Liguria. A Savona fu particolarmente apprezzato dai Della Rovere e da altre famiglie nobili ed ottenne diverse commissioni.
L’Annunciazione di Savona venne realizzata per la cappella della famiglia Pozzobonello presente nella chiesa di San Giacomo in Valloria, convento francescano patrocinato da Papa Sisto IV (Francesco della Rovere 1414 – 1484, Papa dal 1471 alla sua morte).
Nel 1469 però, il pittore si trovava a Genova e per la basilica domenicana di Santa Maria di Castello realizzava un dipinto dello stesso soggetto; questa Annunciazione, presente ancor oggi nella basilica, venne dipinta in particolare per la distrutta Cappella dell’Annunziata, risalente alla metà del secolo XV ed appartenente alla famiglia Moneglia dell’Albergo Giustiniani.
Nella parte centrale presenta la Vergine Annunziata tra i santi Giovanni Evangelista e Rocco, nella cimasa il Calvario e nella predella sono raffigurati lo Sposalizio della Vergine, la Visitazione, l’Adorazione dei Magi,la Fuga in Egitto e la Circoncisione di Gesù.
Le due opere, realizzate a distanza di circa 25 anni, pur raffigurando il medesimo soggetto nelle tavole centrali mostrano, oltre che rilevanti analogie, anche sensibili differenze; sono incorniciate ambedue da magnifiche cornici intagliate realizzate, secondo fonti documentarie, dal Mazone stesso; fatto che al tempo comportò grandi polemiche con la corporazione dei Bancalari (falegnami) alla quale era riservata la produzione delle cornici.
In entrambi i casi, le cornici determinano l’impostazione spaziale dell’opera: le figure infatti sono inserite nelle arcate gotiche che creano all’interno della tavola un’architettura a loggiato aperto su un paesaggio di fondo.
Negli scomparti centrali dei due polittici sono riscontrabili invece diverse differenze : l’Annunciazione di Genova mostra i caratteri stilistici propri dell’artista, quali il disegno, i colori tersi ed il gusto per i dettagli (in particolare per i broccati), che sono indossati dall’Arcangelo Gabriele, dalla Madonna e da San Giorgio. Per i paesaggi dello sfondo il pittore si è avvalso della collaborazione di Nicolò Corso, artista che in quegli anni faceva parte della sua bottega ed autore di un pregevole affresco sulla vita di Santa Caterina da Siena di cui sono presenti alcuni lacerti nella prima cappella a sinistra della chiesa di Santa Maria di Castello.
Nel polittico di Savona invece, la tavola centrale e la cimasa sono attribuibili ad una mano diversa da quella del maestro, forse di un membro della sua famiglia o comunque della sua bottega, influenzato più che dalla maniera lombarda, da quella della Francia Meridionale, la Madonna e l’Angelo annunciante infatti, mostrano una resa grafica e coloristica differente dalle altre ed è possibile verificarlo nel confronto con le altre opere del Mazone.
La ricchezza del patrimonio artistico è in buona parte fruibile soprattutto da chi con sensibilità e curiosità vuol immergersi nella nostra storia passata.

Bibliografia

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